Le storie della biodiversità

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  • Il mondo plastico del fiume Mekong (e non solo)

    Il mondo plastico del fiume Mekong (e non solo)

    L’allarme degli scienziati: un nuovo ecosistema legato ai rifiuti minaccia la salute dei corsi d’acqua dolce

    Si chiama “plastisfera” e potrebbe mandare i fiumi a gambe all’aria. Composto da batteri, microalghe e funghi (a volte anche da macroorganismi), l’ecosistema che si forma e prospera sulla superficie dei rifiuti plastici potrebbe avere un impatto significativo sull’intero funzionamento dei corsi d’acqua dolce: esaurimento dell’ossigeno disciolto nell’acqua, potenziale introduzione di patologie, alterazione della salute complessiva del sistema fluviale sono solo alcune delle possibili conseguenze di questa nuova minuscola popolazione.

  • Gli insetti che ci piacciono

    Gli insetti che ci piacciono

    Una ricerca esplora le ragioni che spingono a proteggere gli insetti impollinatori

    Come promuovere azioni su larga scala per proteggere gli insetti impollinatori? Per comprenderlo, una ricerca coordinata dall’Università di Padova, con la collaborazione degli atenei di Wageningen (Paesi Bassi) e Wuerzburg (Germania), è partita da lontano. A 4541 partecipanti – distribuiti tra Italia, Germania e Paesi Bassi, e residenti sia in aree urbane che rurali – è stato somministrato un questionario online contenente varie domande per individuare le ragioni che spingono le persone a desiderare la protezione degli impollinatori.

  • Telerilevamento: un aiuto per le foreste

    Telerilevamento: un aiuto per le foreste

    Grazie ai dati forniti dal satellite, è possibile monitorare la diffusione della malattia dell’inchiostro

    Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Remote Sensing Applications: Society and Environment, e condotta da un gruppo di scienziati a cui hanno preso parte il Cnr-Iret e l’Università della Tuscia, i dati di telerilevamento satellitare possono rivelarsi di grande utilità per rilevare i danni forestali prodotti dalla malattia dell’inchiostro.

  • eDNA: studiare la biodiversità senza cattura

    eDNA: studiare la biodiversità senza cattura

    Grazie al metodo del DNA ambientale, è possibile indagare la biodiversità ittica senza raccogliere i pesci

    Per studiare la biodiversità ittica non serve catturare i pesci. È quanto emerge da una ricerca pubblicata su Estuarine, Coastal and Shelf Science, e condotta da scienziati dell’Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) assieme ad Arpa Fvg e Stazione Zoologica Anton Dohrn, che ha evidenziato l’efficacia di un nuovo metodo, chiamato eDNA.

  • Farfalle: il lungo volo sull’Atlantico

    Farfalle: il lungo volo sull’Atlantico

    Diffusa in tutti i continenti, la vanessa del cardo è in grado di compiere straordinarie migrazioni

    Uno studio pubblicato su Nature Communications, condotto da un’équipe di ricerca internazionale, conferma la straordinaria capacità delle farfalle vanessa del cardo (Vanessa cardui) di intraprendere migrazioni transatlantiche.

  • Funghi in volo

    Funghi in volo

    Mappando l’aria di varie zone del pianeta, gli scienziati hanno raccolto dati strategici sul regno dei funghi

    La mappa mondiale dei funghi si trova… nell’aria. È del tutto innovativo l’approccio di un team internazionale, coordinato dall’Università di Jyväskylä, in Finlandia, che ha visto gli scienziati prelevare campioni di aria in varie zone del pianeta per scoprire i segreti dei funghi.